Categorie protette: cosa dicono gli Articoli 1 e 18
20.03.2024

Categorie protette: cosa dicono gli Articoli 1 e 18

 

Categorie protette e lavoro

 

In Italia per “categorie protette”  si intendono i lavoratori che, per via di determinate condizioni personali o sociali, beneficiano di specifiche tutele e agevolazioni in ambito lavorativo. Queste ultime sono chiaramente espresse nella Legge 68/99, promulgata il 12 Marzo del 1999, nota anche come "Norme per il diritto al lavoro dei disabili". La normativa ha come finalità “la promozione dell’inserimento e dell’integrazione lavorativa delle persone disabili nel mondo del lavoro attraverso servizi di sostegno e di collocamento mirato”.

 

Secondo la normativa, i datori di lavoro (pubblici e privati) sono tenuti ad assumere lavoratori appartenenti alle categorie protette sulla base di quote di riserva che dipendono dalla dimensione aziendale. La Legge individua poi due macrocategorie di soggetti, ovvero:

  • soggetti appartenenti alle categorie protette ex Articolo 1; 
  • soggetti appartenenti alle categorie protette ex Articolo 18.

 

I soggetti appartenenti alle categorie protette: Articolo 1 

 

L’Articolo 1 individua come appartenenti alle categorie protette:

  • persone in età lavorativa con condizioni fisiche, psichiche o sensoriali per le quali hanno ottenuto dalle commissioni competenti il riconoscimento dell’invalidità civile di grado superiore al 45%
  • invalidi del lavoro con percentuale di invalidità superiore al 33%, accertata dall’INAIL in base alle disposizioni vigenti;
  • non vedenti e sordomuti (di cui alle leggi n. 382/1970 e successive modificazioni e n. 381/1970 e successive modificazioni);
  • invalidi di guerra, invalidi civili di guerra e invalidi per servizio.

 

I soggetti appartenenti alle categorie protette: Articolo 18

 

L’Articolo 18 individua come appartenenti alle categorie protette persone che non ricadono direttamente nella macrocategoria precedente: 

  • orfani e coniugi superstiti di vittime del lavoro, di guerra o di servizio nelle pubbliche amministrazioni;
  • coniugi e figli di soggetti riconosciuti come grandi invalidi di guerra, di servizio e del lavoro;
  • profughi italiani rimpatriati (con status riconosciuto ai sensi della L. 763/81);
  • orfani e coniugi delle vittime del terrorismo e della criminalità organizzata (L. 407/98).

 

Come iscriversi alle categorie protette

 

Per i lavoratori che desiderano accedere al collocamento mirato e usufruire delle tutele previste per le categorie protette, i richiedenti devono:

  • certificazione medica: il primo passo per accedere alle categorie protette è ottenere una certificazione medica che attesti lo stato di disabilità. Questa certificazione può essere ottenuta attraverso diversi enti, tra cui l'INPS (Istituto Nazionale della Previdenza Sociale), l'INAIL (Istituto Nazionale Assicurazione Infortuni sul Lavoro) o le Aziende Sanitarie locali. Il lavoratore interessato deve consultare il proprio medico di fiducia per avviare il processo di certificazione;
  • richiesta di visita: una volta ottenuta la certificazione medica, il lavoratore deve presentare una richiesta di visita presso la commissione medica competente. Questa richiesta può essere compilata autonomamente o con l'assistenza di un CAF (Centro di Assistenza Fiscale) o di un patronato. È importante assicurarsi di compilare correttamente tutti i moduli necessari e allegare la documentazione richiesta, inclusa la certificazione medica;
  • visita medica: successivamente alla presentazione della richiesta, il lavoratore viene convocato per una visita presso la commissione medica. Questa commissione è composta da funzionari dell'ASL (Azienda Sanitaria Locale) e dell'INPS e ha il compito di valutare le capacità lavorative del candidato e attestare la percentuale di invalidità. Durante la visita, verranno esaminati gli eventuali documenti medici e verranno condotte le valutazioni necessarie per determinare l'idoneità del lavoratore alle tutele previste per le categorie protette;
  • iscrizione agli elenchi provinciali: una volta ottenuta l'attestazione di appartenenza alle categorie protette, il lavoratore può procedere con l'iscrizione agli elenchi provinciali tenuti dai centri per l'impiego. Questi elenchi rappresentano un database di lavoratori con disabilità che sono disponibili per il collocamento mirato presso le aziende che aderiscono alle quote di riserva previste dalla Legge 68/99;
  • supporto e assistenza: durante tutto il processo di iscrizione e successivamente all'inserimento nel mondo del lavoro, è importante che i lavoratori con disabilità possano contare su adeguato supporto e assistenza. I CAF, i patronati, le associazioni di categoria e altri enti possono fornire consulenza e orientamento su diritti, tutele e opportunità lavorative disponibili.

 

 

Sei un’azienda e vuoi saperne di più sull’applicazione della Legge 68/99? Contattaci.

Iscriviti alla nostra newsletter