Assegno di inclusione: come presentare richiesta
23.05.2025

Assegno di inclusione: come presentare richiesta

Assegno di inclusione: cos’è e a chi è destinato

L'assegno di inclusione (ADI), entrato in vigore il 1° gennaio 2024, è una misura nazionale istituita dalla Legge n. 85/2023. Questa iniziativa è stata progettata in “contrasto alla povertà, alla fragilità e all'esclusione sociale delle fasce deboli attraverso percorsi di inserimento sociale, nonché di formazione, di lavoro e di politica attiva del lavoro.” 

 

Il beneficio economico dell'assegno di inclusione consiste in un'integrazione del reddito familiare. Per potervi accedere, è necessario che i nuclei familiari abbiano un ISEE non superiore a 10.140 euro e almeno un componente che rientri in una delle seguenti condizioni:

  • disabilità: questa misura è indirizzata alle persone che fanno parte di nuclei familiari in cui almeno uno dei componenti è affetto da disabilità, in conformità con la definizione stabilita dalle norme vigenti;

  • minori: i minori di età costituiscono un'altra categoria di beneficiari. L'assegno di inclusione è progettato per fornire loro un sostegno adeguato, contribuendo al loro benessere e sviluppo;

  • cittadini over 60: le persone di età pari o superiore a sessant'anni sono considerate beneficiarie dell'assegno di inclusione. Questa misura mira a migliorare la loro qualità di vita e a garantire loro un adeguato supporto economico.

  • condizione di svantaggio: coloro che si trovano in condizione di svantaggio e sono inseriti in un programma di cura e assistenza certificato dalla Pubblica Amministrazione hanno diritto a ricevere l’assegno di inclusione.

 

L’assegno di inclusione è compatibile con lo svolgimento di attività lavorative, purché il reddito complessivo del nucleo familiare rimanga entro i limiti ISEE stabiliti. È obbligatorio comunicare tempestivamente eventuali variazioni occupazionali all’INPS tramite il portale dedicato.

 

Assegno di inclusione: beneficio economico

Il beneficio economico dell’assegno di inclusione è suddiviso in due componenti principali:

  • componente A: l'importo è determinato in base alle informazioni rilevabili dall'ISEE, in corso di validità, fino a un massimo di 6.500 euro annui. Tale somma può aumentare a 8.190 euro annui per nuclei composti interamente da persone di età pari o superiore a 67 anni o da persone di età pari o superiore a 67 anni e da altri familiari tutti in condizioni di disabilità grave o di non autosufficienza. L'importo è calcolato sulla base di una scala di equivalenza specifica, come indicato nell'art. 2 del Decreto Legge 48/2023;

  • componente B: la seconda componente è dedicata all'integrazione del reddito dei nuclei familiari residenti in abitazioni con contratto regolarmente registrato. L'importo di questa componente, se spettante, è determinato in base alle informazioni rilevabili dall'ISEE, in corso di validità, fino a un massimo di 3.640. Va sottolineato che questi importi variano in base a diversi fattori, inclusi l'età dei membri del nucleo familiare e la presenza di condizioni specifiche, come la disabilità grave o la non autosufficienza. 

 

Come presentare la richiesta 

Per ottenere l'Assegno di Inclusione (ADI) e beneficiare delle sue componenti finanziarie, è possibile effettuare la richiesta in modalità telematica tramite il portale dell'INPS o recandosi presso i patronati e/o i Centri di Assistenza Fiscale.

L’erogazione è subordinata alla partecipazione a un percorso personalizzato di inclusione sociale e lavorativa. Il richiedente, infatti, oltre a compilare la domanda, è tenuto a firmare un Patto di Attivazione Digitale (PAD) all'interno del Sistema Informativo per l'Inclusione Sociale e Lavorativa (SIISL). Questo processo avviene online, direttamente tramite il portale INPS, subito dopo la presentazione della domanda di ADI.

Una volta verificati i requisiti, l'erogazione del beneficio inizia dal mese successivo alla sottoscrizione del PAD.

 

L’assegno di inclusione può essere sospeso o revocato in caso di:

 

  • dichiarazioni false o omissioni rilevanti;

  • mancata partecipazione alle attività previste dal Patto di Attivazione Digitale o ai successivi colloqui presso i servizi sociali o per l’impiego;
  • perdita dei requisiti economici o familiari.
  • in caso di rifiuto di una proposta di lavoro considerata congrua, il beneficio può decadere.

 

L’assegno viene erogato per un periodo massimo di 18 mesi e può essere rinnovato, con una sospensione obbligatoria di un mese tra un’erogazione e l’altra. Il beneficio viene versato mensilmente su una carta di pagamento elettronica rilasciata da Poste Italiane.

 

 

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