Legge 104: mezzi per l'integrazione e l'inclusione sociale
22.08.2025

Legge 104: mezzi per l'integrazione e l'inclusione sociale

 

Cos'è la Legge 104/92

 

La Legge 104 è stata promulgata il 5 febbraio 1992 ed è anche nota come "Legge-quadro per l'assistenza, l'integrazione sociale e i diritti delle persone con disabilità".

La normativa garantisce “il pieno rispetto della dignità umana e i diritti di libertà e di autonomia della persona disabile e ne promuove la piena integrazione nella famiglia, nella scuola, nel lavoro e nella società" e rappresenta un importante strumento normativo in Italia per la tutela dei diritti delle persone con disabilità. 

 

Le finalità della Legge 104 del 1992 sono:

 

  • garantire il pieno esercizio dei diritti fondamentali delle persone con disabilità, promuovendo l'inclusione sociale e l'uguaglianza di opportunità;

 

  • favorire l'autonomia e l'autodeterminazione delle persone con disabilità, consentendo loro di partecipare attivamente alla vita sociale, educativa e lavorativa;

 

  • assicurare il sostegno e l'assistenza necessaria alle persone con disabilità e ai loro familiari, al fine di garantire una migliore qualità di vita;

 

  • promuovere l'accessibilità, predisponendo interventi volti a superare stati di emarginazione e di esclusione sociale.


 

L’art. 8 della Legge 104: i mezzi per l’integrazione e l’inclusione sociale 

 

L’art. 8 della Legge 104/92 prevede una serie di misure e servizi finalizzati a promuovere l'integrazione e l'inclusione sociale delle persone con disabilità. Tra questi è possibile individuare:

 

1. Interventi socio-psicopedagogici e assistenza sociale

La legge prevede servizi di supporto educativo, psicologico e sociale non solo per la persona con disabilità ma anche per la famiglia. Questo significa consulenze, accompagnamento nei percorsi di autonomia, sostegno scolastico e accesso ai servizi territoriali.

2. Assistenza personale e domiciliare

Viene garantito un supporto concreto per chi presenta limitazioni nell’autonomia personale, con interventi che spaziano dall’assistenza domiciliare all’accompagnamento per le attività quotidiane. È il primo passo verso il modello di “vita indipendente”, oggi rafforzato anche dai progetti regionali finanziati con il Fondo per la Non Autosufficienza.

3. Accessibilità e abbattimento delle barriere architettoniche

La norma impone interventi per l’eliminazione delle barriere architettoniche in edifici pubblici e privati aperti al pubblico, così come nei luoghi di lavoro e negli spazi urbani. Oggi questo principio si integra con il Codice dell’Edilizia e il P.E.B.A. (Piani per l’Eliminazione delle Barriere Architettoniche) obbligatori per i Comuni.

4. Diritto allo studio e all’informazione

La scuola e la formazione devono essere inclusive: dalla predisposizione di programmi personalizzati all’uso di strumenti compensativi e docenti di sostegno. Questo principio è alla base dell’attuale modello scolastico inclusivo italiano, che prevede la frequenza nelle classi comuni e non in istituti separati.

5. Inclusione lavorativa

L’art. 8 collega direttamente il diritto al lavoro con la Legge 68/99 sul collocamento mirato, prevedendo strumenti per l’inserimento e il mantenimento del posto di lavoro: accomodamenti ragionevoli, incentivi alle aziende, tutele rafforzate per i lavoratori con disabilità.

6. Accessibilità ai trasporti

Un aspetto cruciale per l’autonomia. La legge prevede misure per l’adattamento dei mezzi pubblici e privati, oltre a servizi di trasporto dedicati (es. taxi sociali, trasporto scolastico specializzato). Un ambito oggi ulteriormente rafforzato dai Piani di Mobilità Sostenibile che devono includere le esigenze delle persone con disabilità.

 

 

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